Anna, Giuliana, Andrea, Fabio e Giorgio sono tornati in libertà. Beh quasi. Sono risultati negativi a COVID-19 e per il momento si trovano nella città di Korogh coccolati e accuditi da Ibrohim e dalla splendida famiglia che gestisce il Pamir Lodge.
E’ opportuno riepilogare in breve lo svolgersi degli accadimenti.
Il 7 marzo 2020 cinque istruttori CAI della scuola di scialpinismo “Renzo Giuliani” di Verona sono stati fermati al confine tra Afghanistan e Tajikistan e posti in quarantena in Tajikistan, a seguito delle precauzioni prese dal governo per fronteggiare la pandemia di COVID-19. I nostri erano sulla via del ritorno da una remota regione dell’Afghanistan dove si erano recati per un progetto di solidarietà con le popolazioni montane del Wakhan Corridor.
Il loro viaggio, il terzo di una serie, ha richiesto una lunga e attenta pianificazione e la scelta di accedere all’area nord orientale dell’Afganistan attraverso il Tajikistan era un percorso già collaudato e ritenuto di gran lunga più sicuro della strada da Kabul. Nulla è stato lasciato al caso ma nessuno al momento della loro partenza, poteva prevedere il diffondersi di questa pandemia. Il giorno della loro partenza i carri di Carnevale bloccavano il traffico cittadino e nessuno immaginava quali nubi si stessero addensando su tutti noi. Nessuna sottovalutazione, hanno intrapreso un viaggio difficile, in un’area remota consci che non sarebbe stata una vacanza.
Trascorsi i 14 giorni di quarantena prevista dall’OMS e risultati negativi al tampone si trovano ora impossibilitati a rientrare in Italia causa l’annullamento della quasi totalità dei voli e per le restrizioni imposte alle frontiere. Ora si trovano esposti ad un possibile contagio e privi di soluzioni per poter tornare in Italia ai loro affetti.
Pienamente consapevoli delle difficoltà del momento confidiamo nell’aiuto della unità di crisi della Farnesina affinchè intraprenda tutte le azioni utili per riportare a casa quanto prima Annapaola, Giuliana, Andrea, Giorgio e Fabio.