il diario di Giuliana – 2a puntata.

6a giornata di quarantena. 

Qui le giornate all’ospedale di Khorog mt 2200 passano lente, la struttura è classica dallo stampo ex regime sovietico, molto spartana ma confortevole. La maggior parte delle giornate sono soleggiate con vista sulle montagne afghane innevate, sì perché sono vicine aldilà del fiume che separa i due stati, Afghanistan e Tagikistan. Però noi siamo chiusi nelle nostre stanze 3×4, io e Annapaola, Giorgio e Fabio e Andrea da solo. Durante la giornata ci troviamo tutti in una stanza per mangiare, leggere, giocare a carte e fare un po’ di ginnastica, non possiamo uscire da queste linee. Per prendere un po’ d’aria sana e frizzante ci mettiamo alle finestre e osserviamo le persone che passeggiano e le invidiamo molto, cosa pagheremmo per essere lì con loro!

Da un paio di giorni abbiamo linea internet, gentilmente offerta dal gestore del Pamir Lodge, e così siamo collegati al mondo intero. Ibrohim, l’autista tagiko che ha effettuato il trasporto Dushanbe-Korhog-Iskhasim è sempre disponibile e quando non può venire a rifornirci di cibo ci telefona, i pasti in ospedale non sono abbondanti perciò ogni tanto facciamo una lista della spesa. I dottori e le infermiere sono sempre molto premurosi e gentili nei nostri confronti, e nella loro maniera ci coccolano chiedendoci spesso come va, come stiamo, se abbiamo dormito bene se i pasti sono buoni, insomma stiamo bene e ora aspettiamo con ansia la risposta dell’esame del coronavirus e la fine della nostra quarantena. Nella nostra stanza abbiamo fatto una sorta di calendario dei giorni che dobbiamo trascorrere in questa struttura spuntandola ogni giorno che passa e scrivendo ogni giorno vari aneddoti. Pensiamo alla nostra permanenza in Tagikistan quanto durerà? 

Sappiamo che dall’Italia molte persone ci stanno aiutando, si fanno il mazzo per noi, grazie a Cristiano, Igino e Maurizio Menozzi ( Presidente del Cai Cesare Battisti) e tanti altri, insomma una sorta di “unità di crisi” Grazieeeee di cuore a tutti voi.

Ma quello che ci preoccupa maggiormente è l’attuale situazione in Italia, leggiamo quotidianamente l’evolversi di questo virus killer, siamo scioccati da questa situazione. Sembra un bollettino di guerra e pensiamo ai nostri familiari in particolare a chi già non sta molto bene, la situazione non è semplice nemmeno per loro, anzi penso sia peggiore della nostra ma assieme si può vincere tutto attenendosi alle regole predisposte, sono restrizioni che vanno a beneficio della salute di tutto il popolo italiano. Non si sa bene come procederà anche perché ogni giorno la situazione nel mondo cambia in continuazione. 

Ringraziamo anche tutti i componenti della Scuola Scialpinismo Renzo Giuliani e i tantissimi amici che ogni tanto ci inviano messaggi. 

Ma i molti ricordi dei giorni trascorsi nella valle del Wakhan mi rigenerano… 

A presto il prossimo racconto!